Domane e risposte

Perché installare un addolcitore?

L’addolcitore riduce la durezza dell’acqua ovvero il contenuto dei Sali di Calcio e Magnesio che danno origini alle incrostazioni calcaree preservando così il Vostro impianto idraulico e le apparecchiature ad esso connesso (lavatrice, caldaie, rubinetterie, box doccia, ecc…).

Quanto dura un addolcitore?

Un addolcitore ben realizzato ha una vita media di 20-30 anni, tuttavia durante la sua vita affinché funzioni regolarmente necessita di una regolare manutenzione.

Quali vantaggi da un addolcitore domestico?

La diminuzione del calcare in un’abitazione comporta molteplici benefici; tra i principali c’è il risparmio energetico dato da una riduzione del 5% sulla bolletta energetica (luce e gas). Vi è una riduzione del 50% sui detergenti casa e persona, una riduzione del 10% sulla manutenzione degli elettrodomestici (lavatrice), della caldaia e dell’impianto idrico. Questi benefici comportano un risparmio stimato di circa 500,00 €/annui per famiglia.

Quale manutenzione necessita un addolcitore?

Necessita di due tipi di manutenzione:

  • Ordinaria: che consiste nella pulizia del tino del sale e dei componenti più delicati da effettuarsi annualmente o più spesso nel caso si utilizzi sale molto sporco.
  • Straordinaria: che consiste nella sostituzione delle resine e degli organi di usura. Si consiglia di effettuare tale operazione ogni 8-10 anni di vita.
Come funziona un addolcitore?

Un addolcitore è composto da una bombola contenente resine cationiche forti. Queste resine si chiamano così perché riescono a trattenere tutti i cationi presenti nell’acqua, ovvero Calcio, Magnesio, Ferro e Sodio. Al di sopra della bombola c’è una valvola automatica che gestisce le fasi di funzionamento dell’addolcitore. Durante il ciclo di servizio l’acqua entra nella bombola e cadendo a pioggia lambisce il letto delle resine e avviene lo scambio ionico ovvero i Sali di Calcio e Magnesio (che sono quelli che vanno a formare il calcare) si attaccano alla particella di resina liberando uno ione di Sodio. Il processo continua fintanto che le resine non sono sature di ioni di Calcio e Magnesio. A questo punto è necessaria una rigenerazione, ovvero viene fatta passare la salamoia attraverso il letto di resine e avviene il processo rovescio, il Sodio contenuto nella salamoia si attacca alla resina e tutti gli ioni di Calcio e Magnesio precedentemente catturati vengono liberati allo scarico.

Perché scegliere un addolcitore proporzionale?

L’addolcitore proporzionale a differenza degli addolcitori classici rigenera solo le resine saturate. Questo procedimento consente un risparmio di sale che può arrivare fino all’80% ed un risparmio di acqua di scarico fino al 40%.

Quanto spesso si deve caricare il sale?

Il carico del sale è in funzione della grandezza dell’addolcitore e del consumo d’acqua, si consiglia di controllarlo una volta al mese. Per garantire una rigenerazione ottimale si consiglia di avere sempre il tino pieno per metà

Quale sale impiegare nell’addolcitore?

Nel mercato si trovano diversi tipi di sale: di roccia, marino, ricristallizzato. La differenza tra le varie tipologie sta nel grado di impurità che possiamo trovare. Si suggerisce di impiegare sale ricristallizzato in pastiglie in modo da ridurre il più possibile le manutenzioni all’addolcitore.

L’addolcitore toglie tutti i Sali minerali?

No, trattiene solo Calcio e Magnesio che sono i due Sali minerali che danno origine alle formazioni calcaree.

Si può bere l’acqua addolcita?

Certamente. L’addolcitore abbassa o elimina il contenuto di Calcio e Magnesio presente nell’acqua liberando un po’ di Sodio.

L’acqua addolcita è salata?

L’addolcitore libera nell’acqua un contenuto di sodio pari a 4,5 mg/l per ogni 1°f di durezza trattenuta. La normativa prevede un limite massimo di 200 mg/l di sodio pertanto se si abbassa la durezza di 35-40°f si resta nei limiti di potabilità.

L’addolcitore è detraibile?

L’addolcitore può godere delle seguenti detrazioni:

  • 50% nel caso di manutenzione straordinaria dell’immobile qualora comporti modificazioni strutturali integranti opere di manutenzione straordinaria dell’abitazione e/o degli impianti relativi (rif. circolare 20/E del 2011 dell’Agenzia dell’Entrate)
  • 55% – 65% – 90% come apparecchiatura trainata. Infatti nell’ottica di una riqualificazione energetica se l’addolcitore viene fatturato assieme al nuovo generatore di calore può godere degli stessi benefici di quest’ultimo.
Come si misura la durezza dell'acqua?

La durezza dell’acqua si misura per mezzo di un test con un reagente che effettua un viraggio di colore; in base al numero di gocce immesse per avere il cambio colore si ottiene il grado di durezza dell’acqua.

Perché installare un filtro generale?

Durante il percorso dall’acquedotto all’abitazione può capitare che in seguito a rotture o lavori sulle condotte possano entrare sedimenti o altre impurità. Queste particelle, una volta entrate nel nostro impianto idrico, possono creare parecchi malfunzionamenti: intasamento dei rompigetto, rottura delle cartucce dei miscelatori, rottura delle valvole miscelatrici, ecc… Installando un filtro a monte dell’impianto si va eliminare queste problematiche.

Con che cadenza si deve pulire il filtro principale?

Non c’è una tempistica fissa in quanto dipende dalla quantità di sporco che arriva. Comunque i casi si consiglia almeno una volta all’anno di eseguire una pulizia del filtro.

Perché installare un sistema di purificazione d’acqua?

Con un sistema di affinamento d’acqua installato sotto al lavello di cucina si ha sempre a disposizione acqua di altissima qualità. Puoi dire addio alla fatica di portare pesanti casse d’acqua e avere bottiglie vuote da smaltire. Meno fatica, meno spreco, meno inquinamento.

Perché installare un sistema ad osmosi inversa domestico?

Il sistema ad osmosi inversa è un sistema in grado di trattenere fino al 99% delle sostanze inquinanti presenti nell’acqua quali metalli pesanti, nitrati, fosfati, sedimenti, cloro ed altre ancora, garantendo così un’altissima qualità dell’acqua che andrai a bere.

L’osmosi inversa toglie tutti i Sali minerali?

No, i sistemi ad osmosi inversa della SAE sono dotati di un particolare sistema di regolazione in grado di aggiustare, a proprio piacimento, il residuo fisso che si vuole avere.

In che modo misuro il residuo fisso in uscita dal mio impianto ad osmosi?

La salinità dell’acqua in uscita dal sistema ad osmosi inversa è misurabile tramite un semplice tester elettronico chiamati conducivimetro.