L’addolcitore riduce la durezza dell’acqua ovvero il contenuto dei Sali di Calcio e Magnesio che danno origini alle incrostazioni calcaree preservando così il Vostro impianto idraulico e le apparecchiature ad esso connesso (lavatrice, caldaie, rubinetterie, box doccia, ecc…).
Un addolcitore ben realizzato ha una vita media di 20-30 anni, tuttavia durante la sua vita affinché funzioni regolarmente necessita di una regolare manutenzione.
La diminuzione del calcare in un’abitazione comporta molteplici benefici; tra i principali c’è il risparmio energetico dato da una riduzione del 5% sulla bolletta energetica (luce e gas). Vi è una riduzione del 50% sui detergenti casa e persona, una riduzione del 10% sulla manutenzione degli elettrodomestici (lavatrice), della caldaia e dell’impianto idrico. Questi benefici comportano un risparmio stimato di circa 500,00 €/annui per famiglia.
Necessita di due tipi di manutenzione:
Un addolcitore è composto da una bombola contenente resine cationiche forti. Queste resine si chiamano così perché riescono a trattenere tutti i cationi presenti nell’acqua, ovvero Calcio, Magnesio, Ferro e Sodio. Al di sopra della bombola c’è una valvola automatica che gestisce le fasi di funzionamento dell’addolcitore. Durante il ciclo di servizio l’acqua entra nella bombola e cadendo a pioggia lambisce il letto delle resine e avviene lo scambio ionico ovvero i Sali di Calcio e Magnesio (che sono quelli che vanno a formare il calcare) si attaccano alla particella di resina liberando uno ione di Sodio. Il processo continua fintanto che le resine non sono sature di ioni di Calcio e Magnesio. A questo punto è necessaria una rigenerazione, ovvero viene fatta passare la salamoia attraverso il letto di resine e avviene il processo rovescio, il Sodio contenuto nella salamoia si attacca alla resina e tutti gli ioni di Calcio e Magnesio precedentemente catturati vengono liberati allo scarico.
L’addolcitore proporzionale a differenza degli addolcitori classici rigenera solo le resine saturate. Questo procedimento consente un risparmio di sale che può arrivare fino all’80% ed un risparmio di acqua di scarico fino al 40%.
Il carico del sale è in funzione della grandezza dell’addolcitore e del consumo d’acqua, si consiglia di controllarlo una volta al mese. Per garantire una rigenerazione ottimale si consiglia di avere sempre il tino pieno per metà
Nel mercato si trovano diversi tipi di sale: di roccia, marino, ricristallizzato. La differenza tra le varie tipologie sta nel grado di impurità che possiamo trovare. Si suggerisce di impiegare sale ricristallizzato in pastiglie in modo da ridurre il più possibile le manutenzioni all’addolcitore.
No, trattiene solo Calcio e Magnesio che sono i due Sali minerali che danno origine alle formazioni calcaree.
Certamente. L’addolcitore abbassa o elimina il contenuto di Calcio e Magnesio presente nell’acqua liberando un po’ di Sodio.
L’addolcitore libera nell’acqua un contenuto di sodio pari a 4,5 mg/l per ogni 1°f di durezza trattenuta. La normativa prevede un limite massimo di 200 mg/l di sodio pertanto se si abbassa la durezza di 35-40°f si resta nei limiti di potabilità.
L’addolcitore può godere delle seguenti detrazioni:
La durezza dell’acqua si misura per mezzo di un test con un reagente che effettua un viraggio di colore; in base al numero di gocce immesse per avere il cambio colore si ottiene il grado di durezza dell’acqua.
Durante il percorso dall’acquedotto all’abitazione può capitare che in seguito a rotture o lavori sulle condotte possano entrare sedimenti o altre impurità. Queste particelle, una volta entrate nel nostro impianto idrico, possono creare parecchi malfunzionamenti: intasamento dei rompigetto, rottura delle cartucce dei miscelatori, rottura delle valvole miscelatrici, ecc… Installando un filtro a monte dell’impianto si va eliminare queste problematiche.
Non c’è una tempistica fissa in quanto dipende dalla quantità di sporco che arriva. Comunque i casi si consiglia almeno una volta all’anno di eseguire una pulizia del filtro.
Con un sistema di affinamento d’acqua installato sotto al lavello di cucina si ha sempre a disposizione acqua di altissima qualità. Puoi dire addio alla fatica di portare pesanti casse d’acqua e avere bottiglie vuote da smaltire. Meno fatica, meno spreco, meno inquinamento.
Il sistema ad osmosi inversa è un sistema in grado di trattenere fino al 99% delle sostanze inquinanti presenti nell’acqua quali metalli pesanti, nitrati, fosfati, sedimenti, cloro ed altre ancora, garantendo così un’altissima qualità dell’acqua che andrai a bere.
No, i sistemi ad osmosi inversa della SAE sono dotati di un particolare sistema di regolazione in grado di aggiustare, a proprio piacimento, il residuo fisso che si vuole avere.
La salinità dell’acqua in uscita dal sistema ad osmosi inversa è misurabile tramite un semplice tester elettronico chiamati conducivimetro.